L’Aumento del Pane: non sono certo bocconcini!
Bene, è aumentato il pane, neanche una gran caciara con assedio del
presidio comunale, il sindaco non fa nulla, i cittadini in movimento se ne
fottono, La Barbera fa il “comunista” e c’è l’attento cantiere popolare che "tapezza" il paese di manifesti , nasce un consiglio comunale aperto e ci si fa promotori
di un tavolo tecnico tra amministratori, consiglio e panificatori, roba da
democrazia liquida in un mercato casto e sordo. Fantascienza.
Ora, a parte tutto, è giusto che la politica di una
cittadina si interessi su un aumento considerevole del prezzo del pane, che
ascolti i panificatori e che eventualmente laddove possibile aiuti gli addetti
ai lavori.
Ma cosa potrebbe fare concretamente l’amministrazione comunale per indurre i
panificatori a ridurre il prezzo ? Fargli la ramanzina? L’unica cosa che potrebbe
fare è concedere delle agevolazioni in termini di riduzioni delle tasse, e poi perché
ai panificatori si e agli altri no ? Non prendiamoci per il culo, il comune non
può fare nulla a maggior ragione con la situazione economica in cui versa,
almeno che non voglia intraprendere una battaglia giudiziale sulla questione “CARTELLO”
a quel punto su indicazione del consiglio comunale ma non mi pare che tale
questione sia stata paventata e non so nemmeno se sia fattibile. “Nessuno metta
contro nessuno” mi pare si dicesse in un manifesto del cantiere popolare.
Onestamente per me i panificatori posso fare ciò che gli
pare, la cosa che viceversa mi inquieta e l’evidente contrasto tra la mossa
commerciale “congiunta” dei panificatori e i principi del libero mercato, solo
in evidenza del fatto che la libertà di porre un prezzo piuttosto che quello
applicato dal vicino concorrente, ( in un paese come il nostro, dove non occorre l’intimidazione, poiché è insita, una sorta di aurea di timore permanente) non venga altrimenti tutelata
in forma preventiva e/o repressiva dalle autorità statali. Non posso non pensare che qualche panificatore
non voglia tornare al prezzo precedente come avvenne per
i lavaggi (bene ben diverso) solo dopo il calo drastico delle “vendite”.
Prezzi medi degli ultimi 13 mesi farina di
frumento - mercato all'ingrosso
Detto questo e non volendo fare i conti in tasca a nessuno,
il prezzo della farina non sembra avere al momento flessioni tali da giustifica
un aumento dei prezzi anche se rispetto a 12 mesi fa siamo di fronte ad un
aumento di circa 30 euro/t .
Se fosse solo per il prezzo dei semi di sesamo (dei
quali non è disponibile uno storico) beh propongano il pane senza sesamo … se è
il prezzo della carta propongano il prezzo senza carta (no!) o cambino fornitori ….. ma se veramente il punto è l’aumento dei prezzi di materie prime ed
energia sottopongo una soluzione alternativa: nel mercato dei capitali “vince”
chi ha liquidità disponibile e chi può acquistare a stock, pertanto la
soluzione che potrebbero praticare più panettieri messi insieme è quella di
unirsi in una qual sorta di Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) per contrattare quantitativi
maggiori (anche da fornitori diversi) il prezzo del frumento, del sesamo, delle
buste di carta e perfino della bolletta della luce o di quella del telefono. Si
può fare … volendo, ma non possiamo imporlo noi ma devono bensì essere gli
imprenditori a cercare la collaborazione, per l’aumento l’accordo certamente c’è
stato.
Oppure, se incentivo si vuole dare, basta non comprare il
pane a Belmonte. Per strada, per quartiere si raccoglie l’ordine del pane e se ne contratta
il prezzo con panificatori d’oltralpe. Probabilmente basta una settimana e arriveranno
i primi panificatori dissidenti, avranno la scusa (la mancata vendita) e il
prezzo scenderà. Si penserà non verranno mai da fuori a vendere il pane, io
dico che con le necessità odierne vengono pure da Messina, a “jiccalla in’terra”
a 160g a testa al dì si tratta di un volume di 130.000 euro/mese, non sono
certo bocconcini !
Rimane il fai da te o la buona volontà di chi si intesta la
causa della protesta importando pane dalla città o dai paesi vicini …..Oppure ….
Oppure … fatemi chiedere al Presidente...oppure un circuito solidale con monete complementari?!(SCEC)
NB: gli organismi preposti alla vigilanza sono:
- 1. Il Garante dei prezzi anche detto Mr Prezzi svolge attività di monitoraggio e sorveglianza dell'andamento dei prezzi per arginare eventuali fenomeni speculativi e contribuire alla realizzazione di iniziative di politica di sviluppo e tutela dei mercati. Da novembre 2012 il nuovo Garante è Gianfrancesco Vecchio. (Ministero dello Sviluppo Economico) http://osservaprezzi.sviluppoeconomico.gov.it/
- 2. L’Antitrust - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - L’Autorità garantisce il rispetto delle regole che vietano le intese anticoncorrenziali tra imprese, gli abusi di posizione dominante e le concentrazioni in grado di creare o rafforzare posizioni dominanti dannose per la concorrenza, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini.
Per il “Cartello” del pane l’anitrust multò
l’unione panificatori di roma. http://tinyurl.com/m64gpcb
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