L’orgoglio per un Presidente della Repubblica palermitano di Salvatore Migliore
Da subito ho avvertito la esigenza di una testimonianza su
Sergio Mattarella, eletto Presidente della Repubblica. Questo mi sarebbe piaciuto farlo a Belmonte, dove il nuovo
Presidente è stato varie volte su invito dei suoi tanti amici. Ora, a
distanza di quasi due mesi dalla
elezione, approfitto della solita ospitalità di Nuova Belmonte per soddisfare quella
esigenza.
Sono stato da sempre amico di Sergio
Mattarella. Amico non soltanto dal punto di vista politico ma anche personale.
Stessa condizione ho avuto con Pier Santi Mattarella. La circostanza, molto
attenzionata, non soltanto da me, in
questi ultimi giorni mi conferma ulteriormente nella convinzione di essere
stato un privilegiato; infatti, potere vantare una vicinanza di così
prestigiosa rilevanza non è cosa da poco. Uno, Presidente della Regione che ha
pagato con la vita la sua coerenza con valori come l’onestà, la correttezza, la
trasparenza ecc., l’altro, eletto alla più alta carica dello Stato. Due amici e
due riferimenti politici di così alto prestigio hanno sicuramente contribuito
non poco alla crescita umana e politica di quanti abbiamo avuto la fortuna di
vivere quella esperienza. Personalmente ho avuto, quindi, la possibilità di
constatare la preparazione politica e giuridica, la correttezza e la serietà
del nuovo Presidente della Repubblica. Dati, in questi giorni, molto presenti
nei servizi dei mass midia. Tutti, poi, abbiamo avuto modo di apprezzare,
recentemente, i messaggi inviati al
popolo italiano non soltanto attraverso i suoi interventi, a cominciare da
quello tenuto il 3 febbraio alle Camere riunite, in occasione del suo
giuramento, ma anche attraverso i suoi comportamenti. I servizi pubblici, ad
esempio, continuano ad essere i suoi mezzi di trasporto.
Gli incontri che spesso si facevano,
allargati o ristretti a seconda della esigenza, hanno risentito sempre dell’impronta
di quei valori prima ricordati. Mai è capitato di ricevere, da parte di chi si
è trovato a gestire responsabilità politico-amministrative, sollecitazioni in
contrasto con quei valori. Mai!
In occasione delle visite che capitava di
fare a Roma o in concomitanza con sue responsabilità di Governo o di Partito o
ancora in occasione di congressi di Partito o di corrente, famosi quelli che la
sinistra della Democrazia Cristiana teneva periodicamente a Chianciano Terme,
si toccava con mano la grande considerazione che il Presidente Mattarella
godeva. Si registrava anche a quel livello, con nostro grande compiacimento,
che era un riferimento. Spesso capitava, ad esempio, che teneva le relazioni
introduttive a Chianciano.
La elezione di Sergio Mattarella non è stata
una soluzione di ripiego, ma frutto di
una scelta meditata e consapevole della qualità sotto vari aspetti. Già in
occasione della prima elezione di Giorgio Napolitano, in alcuni giornali
nazionali comparve il suo nome come
possibile candidato alla Presidenza della Repubblica. Il Messaggero,
addirittura, diede la informazione con la seguente battuta: “Al posto dell’on.
Sergio Mattarella mi procurerei l’abito
scuro”, l’abito richiesto dal protocollo per il giuramento.
Io penso che a Belmonte, non soltanto i tanti
amici del Capo dello Stato, ma tutti gli altri politici o semplici cittadini,
dobbiamo esser orgogliosi di avere al Quirinale una personalità che oltre ad
essere un nostro conterraneo è anche una personalità di alto prestigio.
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