( Eugenio Ciancimino scrive a Salvatore Migliore ) BELMONTESE NELL'ANIMA
LETTERA A SALVATORE MIGLIORE, BELMONTESE NELL'ANIMA
Caro Salvatore,
hai raccontato Belmonte
Mezzagno attraverso le narrazioni di luoghi e
consuetudini del paese e con la rievocazione di tradizioni, riti
religiosi, giochi e parlata dei suoi abitanti. Come dire che hai tessuto una
tela sulla quale ciascuno di noi emigrati può pennellare o appuntare un
sentimento, un ricordo o un momento della propria vita. I tuoi libri ne sono un
canovaccio o se preferisci il palinsesto della rappresentazione della memoria
di una comunità viva e ricca di identità: specifiche dell'economia locale,
familiari nelle relazioni sociali, solide nell'osservanza delle ricorrenze
religiose e diffuse nelle passioni per la musica. La loro lettura hanno
suscitato in me più che nostalgia il senso delle radici. Il tuo lavoro di
ricerca credo che sia riuscito a salvare dall'oblio materiali di costume e
notizie di eventi non secondari nella convivenza civile e sociale della
comunità belmontese, la cui eco è riscontrabile anche fuori dai confini del
territorio di residenza dei suoi attori: partecipi e/o testimoni di fatti che
appartengono alla cronaca che ha scandito la storia politica e sociale della
Sicilia. Perciò, ritengo che valga la pena uscire dalla politologia locale per
procedere alla scrittura di una sorta di atlante dello spirito “mezzagnoto”
distintivo per la laboriosità manifestata, nel proprio paese ed altrove, nelle
diverse attività professionali, artistiche, culturali, imprenditoriali e
politiche. Hai messo in rete voci e propositi dei residenti, ricordi e
sentimenti degli emigrati che hanno continuato a mantenere rapporti e relazioni con le loro origini.
La tua
iniziativa di attivare un Confronto per costruire un contributo per la crescita
della Comunità belmontese, facendo ospitare i relativi interventi, su un Blog
mi sembra una iniziativa coerente e utile a risvegliare uno spirito di comunità che negli ultimi anni è venuto meno a
Belmonte che da paese di emigranti è divenuto luogo di immigrazione.
L’iniziativa, poi, può essere una occasione per suscitare interessi e, perchè
no, protagonismi individuali. Ribadisco l'idea di coinvolgere nel dibattito
anche gli emigrati che hanno radici e continuano ad avere rapporti con il loro
paese d'origine.
Non privarci del piacere di
incontrare, sia pure in maniera virtuale, il modo di essere belmontese
“nell'anima e nel mondo” e non solo per anagrafe. Grazie. Un abbraccio. Eugenio
Ciancimino.
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