Oggi per fortuna rovinarsi è molto più facile, ma arriva SlotMob..
Qualcosa si sta muovendo ....
"Slotmob" è una rete di Cittadini mobilitati per il buon gioco contro le nuove povertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo
Il dilagante e irrazionale affidarsi alla ‘dea fortuna’, sta creando nuove vittime, povertà e dipendenze. Si rovinano famiglie, si riempiono i centri di cura delle ASL, si arricchiscono le multinazionali del gioco d’azzardo e si crea un terreno fertile per l’azione della criminalità organizzata.
Non stiamo più a questo gioco!
Per questo vogliamo agire su tre fronti:
Richiedere una legge che limiti e regolamenti seriamente il gioco d’azzardo nell'interesse non delle lobby ma dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili
Non aspettare i tempi, a volte troppo lunghi della politica, ed agire subito, e soprattutto insieme, dando vita ad uno slot mob, recandoci insieme a fare colazione in un bar che ha scelto la disinfestazione dalle slot e/o altri giochi d’azzardo
Curare il cattivo gioco con il buon gioco, che è sempre un bene relazionale, organizzando, in concomitanza dello slot mob, un torneo di calcio balilla.
Lo Slot Mob partirà da Biella il 27 settembre e il 28 settembre da Milano, e si ripeterà nei mesi successivi in diverse città d’Italia. E’ un modo per “premiare” le virtù civili, e soprattutto fare cultura e opinione. Renderemo la scelta di questi esercenti visibile ed imitabile, attraverso un marchio etico, il coinvolgimento della stampa, i social network ed il passaparola.
In vista dei vari eventi ci stiamo attivando per mappare le città e stilare un elenco di esercizi commerciali che sono già slot-free e di quelli che lo vorrebbero diventare.
Per questo contiamo su ciascuno!
Riusciremo solo se saremo assieme e in rete con i tanti che si stanno già muovendo.
di seguito riportiamo un articolo ironico e interessante .....
( di Andrea Bocconi ) Oggi per fortuna rovinarsi è molto più facile: una volta il gioco d’azzardo vero comportava lunghe trasferte per chi non aveva la fortuna di vivere a Sanremo, a Venezia o a Campione. Naturalmente c’erano bische clandestine a portata di mano in ogni città, ma ci si avventuravano pochi audaci, non certo i pensionati e le casalinghe. Ricordo che il sindaco di un paesello dalle mie parti, Bagni di Lucca, riaprì il casinò per una sera per rompere il monopolio e finì sulla stampa nazionale. Non riuscì a ottenere la riapertura dello storico casinò, con rammarico di un avvocato penalista che aveva già fatto affidamento sulla mole di lavoro che avrebbe portato l’aumento di criminalità che è l’indotto di questa impresa: usura, ricatti, qualche bel delitto.
Tempi lontani, ricordi che quasi inteneriscono: oggi un bel videopoker non si nega a nessuno, c’è la macchinette vicino al bancone del bar dove si prende il cappuccino, tappezzato peraltro di gratta e perdi che ti vengono proposti anche alle poste, appena ritirata la pensione.
Chi si ferma vede persone che ne comprano uno, poi un altro, poi un altro…o che passano la mattinata alle slot machine.
Ma, si dice, lo stato incassa ottocento milioni da queste attività, con la vendita delle licenze, e se non lo facesse farebbe un gran favore alla malavita, a cui si rivolgerebbero i giocatori. Peccato chemolte persone siano affette da una patologia grave, la ludopatia, e siano così incoraggiate nella loro patologia, che avrà costi indiretti molto superiori agli ottocento milioni. Per non parlare del danno sociale, delle famiglie rovinate, del ricorso all’usura. Già i Sert trattano queste dipendenze, come quelle da sostanze: eroina, cocaina etc.
E allora siamo coerenti, vendiamo alle drogherie licenze anche per queste sostanze: la qualità sarebbe
controllata, la malavita perderebbe l’esclusiva sul business e il consumatore non dovrebbe avventurarsi nei parchi di notte per trovare ciò che cerca. A Scampia un bel supermercato, anche se sospetto che il gestore sarebbe il solito.
controllata, la malavita perderebbe l’esclusiva sul business e il consumatore non dovrebbe avventurarsi nei parchi di notte per trovare ciò che cerca. A Scampia un bel supermercato, anche se sospetto che il gestore sarebbe il solito.
Si potrebbero anche ideare delle macchinette più economiche per i minorenni, per allevare i nuovi benefattori dello stato.
Oppure si potrebbe cambiare bar e non andare in quelli con le slot machine, smettere di dare licenze per nuove sale giochi, proporre agli studenti la lettura de Il giocatore di Dostoevskji, rendere più difficile l’accesso ai giochi. La cosa più insopportabile è la pubblicità con le sue ipocrite avvertenze:gioca responsabilmente. Sniffa ma solo il sabato, bucati ma attento all’overdose.
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