Rifiuti, è finita l'era degli Ato Ecco i nomi dei nuovi commissari
L'assessore regionale all'Energia, Nicolò Marino |
da livesicilia
Le Srr, società che dovranno occuparsi della raccolta e dello smaltimento, non sono ancora pronte. Ma il termine per lo scioglimento degli Ambiti territoriali è scaduto ieri. Così, la Regione ha scelto un gruppo di funzionari per traghettare il settore dal vecchio al nuovo sistema. Ma restano tanti dubbi sul destino dei lavoratori.
PALERMO - È finita
l'era degli Ato rifiuti. Anche se ancora non è iniziata quella delle
società che dovranno prendersi carico del servizio, le Srr. Ma
la Regione ha individuato già i nomi e i volti di chi dovrà guidare il
passaggio dal vecchio al nuovo corso. Si tratta, nella stragrande
maggioranza dei casi, di dipendenti del dipartimento Rifiuti. Ma c'è
anche il commissario di una Provincia: Antonella Liotta a Catania.
La decisione dell'assessorato è legata al ritardo col quale si
sta definendo la nascita delle nuove società di regolamentazione del
servizio dei rifiuti. Dovevano essere 18. Ed essere pronte già
da oggi. Ma, come si legge nel testo di un'ordinanza firmata dal
presidente della Regione Rosario Crocetta, “nonostante gli interventi
sostitutivi attivati dall'Assessorato regionale competente, non sono
state ultimate, da parte degli enti locali ordinariamente competenti, le
procedure previste dalla stessa legge e pertanto non risultano ancora
individuati i nuovi soggetti affidatari del servizio di gestione
integrata dei rifiuti”.
Insomma, le Srr, per quasi la metà dei casi, non sono ancora nate.
Ma la Regione ha deciso comunque di mettere fine all'esperienza dei
precedenti liquidatori. E i motivi sono di natura diversa. Economici,
innanzitutto: “L'attività di contemporanea liquidazione e gestione del
consorzi e società – si legge sempre nell'ordinanza del governatore –
continua a determinare un aggravamento della situazione debitoria degli
stessi”. Ma non è solo una questione di soldi: “L'impossibilità di
proseguire con l'attuale modello gestionale comporterebbe in alcune aree
del territorio ad oggi non in grado autonomamente di assicurare i
servizi, rischi per la salute pubblica e l'ambiente”. Insomma, l'era
degli Ato è finita. Ma l'attesa per la nascita delle nuove società non
poteva rappresentare un “limbo”. Così, ecco, come detto, l'intervento
della Regione che, in attesa appunto della definizione del passaggio
alle Srr, ha scelto la via della “gestione liquidatoria unitaria”,
noninando “tra il personale in servizio presso la Regione” le persone
che dovranno riempire quel vuoto, traghettando, di fatto, gli ormai ex
Ato nelle nuove Srr.
Così, ecco la nuova “mappa temporanea” dei rifiuti in Sicilia.
A Palermo, Murizio Norrito guiderà l'Ato 1 e l'Ato 2 verso la Srr. Lo
stesso Norrito, insieme a Nino Lo Brutto invece sarà alla guida dell'Ato
4. Gli Ato Pa5 e Pa6 invece saranno nella mani di Eugenio Amato.
Quest'ultimo guiderà anche l'Ato di Enna. A Trapani, invece, Francesco
Lombardo all'Ato 1 e Leonardo Coniglio all'Ato 2. Ad Agrigento, i
commissari saranno Loredana Ferrara (Ato Ag1), Ferdinando Buceti (è il
vice capo di gabinetto dell'assessore Marino e andrà a guidare l'Ato
Ag2), Nino Lo Brutto, insieme a Michelangelo Landro all'Ato Ag3.
Quest'ultimo guiderà anche l'Ato di Ragusa e l'Ato Cl2. L'altro Ato del
Nisseno, invece verrà affidato a Enrico Vella. A Catania, come detto, il
commissario della Provincia, Antonella Liotta, guiderà il passaggio
alle Srr nei territori coperti fino a ieri dagli Ato Ct1, Ct2 e Ct3. Gli
altri due ex Ato (4 e 5) nelle mani di Ferdinando Buceti.
A Messina, invece, gli Ato 1 e 2 saranno affidati a Domenico Grillo ed
Ettore Ragusa (in maniera congiunta). Sempre Ragusa, poi, si occuperà
degli ato 3 e 4, mentre non è stato ancora definito il commissario
dell'Ato 5 che comprende anche le Eolie.
Insomma, ecco i “traghettatori”. Una cosa è certa, come
ha spiegato l'assessore Marino: “Da lunedì a mezzanotte gli Ato non
esisteranno più, ma nel percorso noi dobbiamo vigilare. In passato gli
Ato sono serviti a riempirli di personale spesso in esubero, assunto
senza selezione pubblica o in violazione di legge. La nascita delle Srr
serve ad evitare che i Comuni sforino il patto di stabilità per effetto
di questi costi. Ma anche se la legge non ci permette di far transitare
nelle Srr il personale assunto dopo il 2009 e senza concorso la
sensibilità di questo governo ha fatto si che si desse vita ad un bacino
nel quale fare confluire questi lavoratori. Quando le Srr avranno
bisogno di personale ad esempio con l’avvio della differenziata,
dovranno prenderlo da là”.
Una soluzione che però non convince del tutto i sindacati.
“La nomina dei commissari – spiega Dinisio Giordano della Fit Cisl – è
sicuramente una buona notizia, perché consente di garantire la
continuità del servizio. Ma siamo in una fase di 'limbo' nella quale
stanno esplodendo tutti i problemi ovviamente legati al passaggio da un
sistema all'altro. Quello occupazionale, su tutti. Abbiamo grosse
preoccupazioni soprattutto per un centinaio di lavoratori dell'Ato Pa 1.
Ai sindaci chiediamo di rispettare l'impegno sottoscritto lo scorso 6
agosto, garantendo la continuità dei servizi e dei rapporti di lavoro di
tutti i lavoratori che erano in servizio alla data del 31 dicembre
2012”.
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