IL CONFRONTO: NECESSARIO PER LA CRESCITA DELLA COMUNITA’ LOCALE di Salvatore Migliore

di Salvatore Migliore



Da tempo rilevo la necessità di un confronto programmato, quindi organizzato, su temi che riguardano la crescita del nostro paese. Un confronto non occasionale, provocato da circostanze diverse, da incontri su argomenti che ancorchè interessanti sono, pur sempre, episodici. Non intendo sottovalutare l’importanza delle tante opportunità che nella nostra comunità sono state create e di cui ho parlato nel mio recente libro su Belmonte: i Faccia a Faccia ad empio. Qui, voglio evidenziare la importanza di costruire la cultura del confronto che faccia ritenere normale che soggetti diversi si confrontino su temi interessanti, con l’obiettivo di fare sintesi e, quindi, trovare soluzioni da proporre, eventualmente, a chi di competenza. Il confronto nel rispetto reciproco degli attori, poi, in un clima di civiltà, è già  motivo di crescita per chi lo pratica.
  Per queste ragioni nelle mie esperienze locali mi sono sempre sforzato di proporre il confronto. La necessità del confronto è stata sottolineata con insistenza nel mio libro prima citato. Per la verità, dopo la presentazione del libro avvenuta il 9 Febbraio, due mesi fa cioè, mi sarei aspettato la ripresa di quel confronto che già nello stesso libro avevo cercato di avviare ospitandovi i  contributi scritti di tanti nostri concittadini. E per agevolare tale prosecuzione ho preso anche qualche iniziativa. Ma, in presenza di un incomprensibile silenzio penso di dovermi ulteriormente attivare per riprendere il filo. Questa, la ragione della presente riflessione.
  Devo precisare che ho sempre ritenuto di materializzare il confronto con veri e propri incontri fra i soggetti, sottovalutando, magari, l’importanza del confronto, come si dice oggi, via rete, o nel nostro caso, via blog. Ed allora, facendo di necessità virtù, come si dice, spero di provocare questo tanto auspicato confronto nella versione prima accennata.  Mi aspetto dai tanti belmontesi che condividono questa mia aspirazione,  interventi sulle tematiche qui sollevate, sia quelle relative alle modalità di confronto, sia quelle relative alla sostanza dei temi. In riferimento a questi ultimi, a mio avviso, come spesso ho rilevato, non si può prescindere dal considerare i seguenti tre:
-         1 Comunità locale solidale;
-         2 Le carte in regola;
-         3 Il dialogo di alto profilo tra Cittadini – Politica – Istituzioni.
  Voglio ribadire ancora una volta che i temi appena accennati costituiscono, a mio avviso, la premessa indispensabile per costruire un contributo capace di agevolare la crescita del nostro paese. In una Comunità locale in cui si pratica la cultura della solidarietà, delle carte in regola e del dialogo non solo è facile trovare insieme le soluzioni ai problemi, ma diventa normale progettare, sia pure nelle condizioni date, un modello di paese sempre più a misura di uomo.
  Come contributo al perseguimento dell’obiettivo qui sollecitato, propongo alcuni passaggi delle considerazioni svolte nel libro:
   
Comunità locale solidale;
   “L’obiettivo di questa mia particolare iniziativa… è quello di promuovere un processo che miri a una sensibilizzazione diffusa del concetto comunitario….: una comunità locale cioè che senta il vincolo di uno stare assieme per ragioni comuni,  rafforzato da uno spirito di solidarietà e per il raggiungimento di obiettivi comuni”.  

Le carte in regola
 “Coloro i quali hanno la critica facile nei confronti di chi ha  responsabilità pubbliche, per inadempienze vere o presunte, non sempre hanno l’umiltà di guardare alle loro responsabilità come cittadini. Infatti,  molto spesso sono passivi, rispetto a quanto avrebbero potuto fare per contenere le inadempienze contestate.
 La cultura delle carte in regola, sicuramente, non è molto diffusa”.

Le carte in regola sollecitate da Papa Francesco
 Com’è la qualità della vita in questa Città?” s’interroga il Papa, riferendosi alla città di Roma di cui  è Vescovo. Dà, subito, una terapia: “Dipende da tutti noi!”.  E ancora: “Com’è la qualità della nostra cittadinanza?“. Anche per questo interrogativo  una soluzione: “In effetti, il volto di una città è come un mosaico le cui tessere sono tutti coloro che vi abitano. Certo, chi è investito di autorità ha maggiore responsabilità, ma ciascuno di noi è corresponsabile, nel bene e nel male”. In modo ancora più chiaro viene prospettato il futuro della città e le condizioni che  ne potranno determinare la qualità: “La Roma dell’anno nuovo sarà migliore se non ci saranno persone che la guardano “da lontano”, in cartolina, che guardano la sua vita solo “dal balcone”, senza coinvolgersi in tanti problemi umani, problemi di uomini e donne..”. Più chiaro di così!

Quindi - Il Dialogo
  “ - 1) Occorre un forte impegno per promuovere il dialogo, per due
            ragioni:
a)    fa crescere umanamente e socialmente chi lo anima;
b)   fa crescere la Comunità nella quale il dialogo si realizza:
-         2) Il dialogo è sempre possibile.
  La storia…. ha dimostrato che il dialogo è stato possibile anche quando è apparso apparentemente impossibile. Si pensi al dialogo tra persone di ideologie diverse o, addirittura opposte: il Cardinale Martini ed Eugenio Scalfari, questi e Papa Francesco. Persino, il dialogo estremo è stato possibile come ha dimostrato Giorgio La Pira”.
  Le istanze, di solito, si concludono con una formula che sottintende la speranza di una risposta positiva. Anche qui, a conclusione di questo mio intervento, desidero manifestare l’ottimismo per un’attenzione di tanti belmontesi rispetto alla costruzione di un modello di paese, come accennato prima, sempre più a misura di uomo.

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