Riciclaggio, 20 milioni di fondi statali destinati alla città di Palermo finiti su conti privati
Un momento della conferenza stampa sugli arresti a Roma (ansa) |
Questo filone investigativo ha fatto luce sull'opaca gestione di un fondo di oltre 24 milioni di euro creato dal ministero dell'Economia per la liquidazione coatta amministrativa di una 'Gestione fuori bilancio' denominata 'particolari e straordinarie esigenze anche di ordine pubblico della città di Palermo', istituita nel 1988 per realizzare alcune urgenti opere di urbanizzazione in Sicilia. Nel 2003 la Gfb fu posta in liquidazione coatta amministrativa e affidata a un commissario liquidatore, il commercialista romano Stefano Nannerini, che ha gestito le somme tramite apposito conto corrente. Nannerini, arrestato oggi, in realtà usava quelle cifre - fino a 13 milioni - per fini personali.
Altri 6 milioni sono stati invece accreditati su conti di società collegate a Maurizio Persico, funzionario della Ragioneria dello Stato, e al fratello Gianfranco, entrambi arrestati. Coinvolto anche l'ex ispettore generale capo di Finanza della Ragioneria generale, Domenico Mastroianni, oggi in pensione ma fino a novembre scorso membro del comitato che avrebbe dovuto vigilare sulla liquidazione della Gestione fuori bilancio. Arrestato infine in questo filone anche Giuseppe Cavalluzzo, dirigente della Ragioneria in servizio come direttore dell'ufficio XIV dell'Ispettorato generale di Finanza.
repubblica.it
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