FALLITI ! ? !

Sono giorni bui per la nostra comunità, tra disservizi e disoccupazione la popolazione dovrà anche accollarsi l'onere ingiusto di pagare per i prossimi anni somme ragguardevoli a copertura del debito che si è maturato all'interno dell'amministrazione comunale.

Quale amministrazione? Non è dato sapere al momento la reale entità dell'insolvenza ne da dove essa esattamente derivi, sta di fatto che si è avuta nella precedente amministrazione la responsabilità di non comprendere o di occultare alla comunità l'inevitabile situazione di dissesto. Da quando? I consiglieri in carica riferiscono che sono anni che chiedono notizie sulle spese nei confronti dell'ATO e che queste sono state negate. Ci sono atti che documentano le richieste avanzate sia alla giunta che all'assessorato regionale(qui allegati) ma e anche vero che si sapeva dai giornali dell'esistenza del debito verso l'ATO.

Ci avviciniamo sempre più verso la dichiarazione dello stato di DISSESTO, l'equivalente del FALLIMENTO per le imprese private.

E' dato come quasi certo all'interno del consiglio, la prudenza è sui numeri, potrebbero essere 5, 7 o più Milioni di Euro. Sicuramente molti nei confronti dell'ATO ma non solo, ci sono cause perse contro cittadini per espropri di terreni quotati malamente a pochi centesimi di euro, ci sono i mutui da pagare per le opere fatte ma anche incompiute, ci sono debiti fuori bilancio non definiti e tasse non incassate.

Ma l'ATO sembra essere a ragion veduta quella che ci ha portato al tracollo, bisognava uscirne prima come hanno fatto altri comuni.
Un servizio che costava circa 500.000 euro/anno con raccolta regolare e strade pulite, che passato in mano all'ATO la quale doveva ridurre i costi e portare la raccolta differenziata é invece divenuto il simbolo dell'inefficienza, dello spreco e del clientelismo, portando i costi sopra 1.500.000 euro/anno, se questa non è una rapina ? E noi dovremmo pagare senza richiedere una verifica sulla legittimità delle somme richieste ?

La legge è legge anche se a qualcuno non piace. Il Testo Unico sugli enti locali è chiaro nel merito e a seguito dei recenti provvedimenti federalisti non ci resta che rimboccarci le maniche ed iniziare a pensare come fare cassa, come trasformare questa piaga in una fase di rilancio prima di tutto sociale e poi economico. Se non si  ripristina il senso di unione smettendola di delegare ad occhi bendati disinteressandosi della vità in comune i risultati saranno sempre gli stessi. Dov'era l'occhio vigile del cittadino in questi anni ? Era preso dai mille problemi che attanagliano mezzo mondo, giusto ma sbagliato allo stesso tempo. Qui si decide la nostra sorte ed è da qui che si deve iniziare per costruire una nuova belmonte, una nuova generazione.

Non siamo soli in questa battaglia, molti comuni stanno vivendo la nostra identica situazione e molti gruppi si stanno organizzando per mutare l'approccio al contesto comunale. Abbiamo scelto di chiuderci dentro casa, farci gli affari nostri, non dare confidenza a nessuno, non alzare la voce tanto non cambia nulla e invece cambia: l'immondizia maleodorante e inquinante rimane per terra, gli studenti continueranno a pagare di tasca propria il pullman per Palermo, i disabili con assistenza scarsa o nulla, così gli anziani, così le strade con le buche, così la rete fognaria, il depuratore, l'impianto idrico ....i cantieri regionali, i concorsi ...

Molti continueranno a fregarsene ma per esser chiari queste in sintesi sono le conseguenze del probabile DISSESTO :
  • l'ente, ai sensi dell'art.259 comma 6 del testo Unico deve provvedere alla rideterminazione organica del personale dipendente, ovvero messa in "disponibilità" del personale eccedente calcolato in base ai rapporti medi dipendenti-popolazione previsti dall'art. 263 TU. Secondo il DM 16 Marzo 2011 per il nostro comune è previsto 1 dipendente comunale ogni 122 abitanti considerando il dato istatat al penultimo anno.
  • Aumento delle tasse fino ai massimi consentiti dalla legge.
  • Vendita del patrimonio immobiliare non strettamente legato all'esercizio delle funzioni comunali.
  • Riduzione dei servizi al minimo indispensabile (qui non conosciamo il minimo quindi non è un problema)
  • Lotta all'evasione fiscale, riscossione concessioni edilizie e mancati accatastamenti
L'aumento delle tasse, la rideterminazione del personale e la riduzione dei servizi sono misure obbligatorie per 5 anni.

A conti fatti (dato istat 2009 10872 residenti) i dipenti comunali devono ridursi a 89 unità con la messa in disponibilità dei restanti. Messa in disponibilità vuol dire cassa integrazione a carico dello stato per 24 mesi, se qualche ente ne ha bisogno li assume viceversa scaduti i termini perdono il lavoro.

L’adempimento previsto dal citato art. 259, comma 6, riveste carattere di obbligatorietà e il mancato rispetto comporta la denuncia dei fatti alla procura regionale della Corte dei Conti da parte del Ministero dell’Interno.

L'ICI passerà dallo 0,4 allo 0,7 x1000. L'addizionale comunale va al massimo così le restanti tasse/imposte.

Nulla è previsto che arrivi dallo Stato o dalla Regione salvo contributi straordinari stile Cammarata(Palermo) e Scapagnini(Catania) , quest'ultimo recentemente condannato a 2 anni e nove mesi insieme a due giunte da lui presiedute poiché "falsificarono" i bilanci di Palazzo degli Elefanti per "occultare il disavanzo" mettendo in previsione entrate che non potevano avvenire. E' anche il nostro caso?  Si sono previste entrate surreali ? Boh...


Il consiglio comunale di oggi ha incaricato il commissario di richiedere l'intervento del Presidente della Regione on. Raffaele Lombardo.  Non ci conterei, ma speriamo...



Fonti :  TU sugli enti locali , Relazioni del Ministero degli Interni 1 e 2 , DM 6 /03/11 Rapporti medi dipendenti-popolazione, Legge 14 gennaio 1994, n. 20 - Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti , Agenzia del Territorio, doc. "DOPO CHE IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA IL DISSESTO COSA SUCCEDE?"

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