Scuole superiori, ecco la nuova mappa

A settembre la mappa dell'istruzione in Sicilia conterà 144 scuole in meno. Dopo tre giorni di serrato confronto, prende forma il "dimensionamento della rete scolastica", imposto dal governo Berlusconi per tagliare più poltrone possibili di preside e segretario. Il tavolo tecnico - con rappresentanti degli enti locali e della Regione, degli uffici periferici del ministero dell'Istruzione e dei sindacati - istituito all'assessorato regionale all'Istruzione ha già dato i suoi primi responsi. 

A Palermo, dove a dicembre studenti e genitori di due scuole (Galilei e Rutelli) avevano contestato la proposta di accorpare le succursali ad altri istituti, la situazione delle scuole superiori è stata definita: 24 classi dell'ex magistrale Regina Margherita verranno dirottate sull'istituto tecnico commerciale Ferrara, che diventerà anche liceo delle scienze umane. Il liceo scientifico Galilei, che attualmente ha dieci classi ospitate dall'industriale Majorana, cede queste ultime proprio all'industriale di via Astorino, mentre il tecnico Rutelli cede le classi in trasferta al tecnico commerciale Pio La Torre proprio all'istituto di via Nina Siciliana. 

In questi ultimi due casi, le scuole che per disponibilità di locali ospitavano classi di altri istituti se ne "appropriano" in via definitiva, allargando il ventaglio degli indirizzi di studio offerti. In più la provincia di Palermo si è impegnata a costituire un nuovo liceo scientifico in città e a creare un nuovo istituto alberghiero in provincia per sfoltire gli alunni del Piazza di corso dei Mille. In base alla norma vigente, resteranno senza preside e segretario alcuni istituti superiori sottodimensionati: Duca degli Abruzzi,Ragusa-Kjoara (l'ex istituto d'arte), CrispiGrassiParlatore Almeyda

La Finanziaria dello scorso mese di luglio ha infatti previsto che dal 2012-2013 le scuole con meno di 600 alunni verranno guidate da un preside e da un segretario "reggenti". Ma il dirigente generale del dipartimento all'Istruzione, Ludovico Albert, in missione al ministero dell'Istruzione, per questi e altri casi analoghi cercherà di strappare una deroga al ministro Francesco Profumo.

La Sicilia, con 144 istituzioni scolastiche in meno, è comunque lontana dalle 262 scuole in meno preventivate da Roma. "È la prima volta che, seppure in un'ottica triennale - dice Giusto Scozzaro, della Flc Cgil siciliana - il dimensionamento rende più funzionale la rete scolastica, eliminando situazioni insostenibili. Resta la deroga per alcune presidenze, che avrà un senso soltanto se verranno coperte da dirigente scolastico e segretario". Nella "tre giorni" di confronto sono state sforbiciate 10 scuole in provincia di Agrigento, 7 a Caltanissetta, 32 a Catania, 9 a Enna, 27 a Messina, 12 a Ragusa, 10 a Siracusa e altrettante a Trapani.

Quella di Palermo è stata l'ultima provincia esaminata: sacrificherà 27 scuole elementari e medie. È proprio su questo segmento che il governo Berlusconi si è concentrato, prevedendo che tutte le scuole elementari e medie venissero trasformate, da settembre, in istituti comprensivi di almeno mille alunni. Operazione che è stata effettuata smembrando e riaccorpando le sedi delle scuole esistenti formando istituti comprensivi - di materna, elementare e media - con mille alunni. Una circostanza che potrebbe sparigliare le carte dei genitori che entro il 20 febbraio iscriveranno i figli in una determinata scuola ma che, alla luce del "dimensionamento", potrebbero trovarseli in un'altra.



Fonte:repubblica.it

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