Incendio Rifiuti: da via Placido Rizzotto una nube tossica
Foto Roberta Granatelli |
Così scrivevo ieri sera
"Incendio rifiuti in via Placido Rizzotto, una coltre nube sta per salire sopra le nostre teste, respireremo diossina. Sostanze altamente tossiche entreranno a far parte del ciclo naturale del nostro territorio e gli daranno il colpo di grazie: cemento e inquinamento e chi più ne ha ne metta. Riflettiamo e salviamo il paesaggio, difendiamo i territori, non possiamo permetterci il lusso di commettere sciocchezze del genere che ci danneggiano doppiamente mettendo a repentaglio "la vita",che possa essere di un neonato o di un frutto qualsiasi, l'unità sta nelle persone e nelle cose che ci circondano. Il rispetto dell'ambiente è una prerogativa per l'essere umano, imprescindibile e necessaria per la vita."
un lettore di vialattea.net chiede all'esperto...
"vorrei sapere se l'incendio di un impianto di stoccaggio di RSU di grandi dimensioni, protrattosi per 10 giorni, puo' avere provocato emissioni significative di diossine e danni misurabili per la salute della popolazione."
(Risponde Antonio de Donno)
L'incendio a cui si fa riferimento nella domanda, avvenuto probabilmente in una discarica di grandi dimensioni, si è senz'altro sviluppato in situazioni incontrollate e perciò può aver prodotto non solo diossine ma anche altri composti dannosi in funzione delle caratteristiche quali-quantitative dei rifiuti che sono bruciati.
La determinazione delle quantità di diossine prodotte, al fine di una valutazione dei danni che possono essere stati recati all'uomo e all'ambiente circostante, non è un'operazione facile. Bisognerebbe infatti conoscere con sufficiente precisione la quantità di PVC presente nella massa dei rifiuti che è bruciata oltreché le condizioni in cui si è sviluppato l'incendio e calcolare, attraverso operazioni stechiometriche, la quantità di diossina prodotta durante la combustione.
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