Statuto Siciliano: "La Corte ci dà ragione, ora trattiamo con lo Stato"


31 marzo 2012 -  “La Corte costituzionale ci dà ragione su tutta la linea. Alla luce delle due recentissime sentenze che ribadiscono quanto più volte abbiamo affermato, il diritto della Sicilia a una negoziazione diretta con lo Stato per l’applicazione delle norme sul federalismo fiscale e municipale e alla perequazione infrastrutturale, la Giunta di governo ha deciso di chiedere un altro mese di proroga di esercizio provvisorio”.
Così l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, spiega lo slittamento dell’esercizio provvisorio fino al prossimo 30 aprile, sottolineando che “bisogna adesso valutare con precisione le conseguenze finanziarie per la Regione attraverso un confronto con lo Stato di cui deve tener conto la legge regionale di stabilità. Vi sarà, così, la possibilità di valutare le ricadute che potranno aversi per gli interventi infrastrutturali, per quelli a sostegno dell’agricoltura e per la riduzione dei prezzi dei carburanti”.

Nelle due sentenze, la n. 64 e la n.71 di questo mese – si legge in una nota della presidenza della Regione –  che fanno seguito ad altrettanti ricorsi della Regione, avanzati su proposta dell’assessorato dell’Economia, la suprema Corte ha sancito che le norme varate sul federalismo dal governo nazionale con il decreto legislativo 23/2011 non trovano diretta e immediata applicazione nell’isola, come pure quelle relative al decreto legislativo impugnato detta disposizioni in materia di risorse aggiuntive e interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali secondo l’articolo 119 della Costituzione. La Corte ha reso in tal modo una chiara interpretazione sulla integrale spettanza alla Regione siciliana del gettito dei tributi riscossi sul suo territorio, che nel decreto legislativo si prevedeva di devolvere ai Comuni e, dalla successiva normativa ‘salva Italia’, allo stato. Pertanto, i principi recati dalla recente sentenza non potranno essere ignorati nella trattativa in corso nel Tavolo di confronto gia’ avviato con lo Stato.
“Già  martedì prossimo – aggiunge  Armao – si insedierà la commissione paritetica ricostituita, e potrà avviarsi a definizione la trattativa finanziaria con lo Stato per la piena attuazione dello Statuto”.
Tra le molteplici questioni, tutte di grande rilievo, che il confronto con lo Stato deve portare a compimento in tempi brevi c’è anche quella relativa alla anticipata applicazione dell’imposta municipale unica (Imu) che il decreto legge 201/11, il cosiddetto “salva Italia”, ha inteso estendere a tutto il territorio nazionale, con un ulteriore pregiudizio per le casse regionali che vedrebbero sottratta la quota di gettito Irpef sui redditi immobiliari: verrebbe, infatti, sostituita dalla nuova imposta, per essere devoluta non già solo ai Comuni del proprio territorio, ma altresì al bilancio dello Stato.
“Il pronunciamento della Corte Costituzionale – continua l’assessore – dà più forza alle rivendicazioni della Regione in ordine al rispetto dell’autonomia finanziaria assicurata alla medesima dagli articoli 36, 37 e sopratutto 38 dello Statuto”.
Con la seconda sentenza, la Corte costituzionale è intervenuta in merito al decreto legislativo 88/11, attuativo dell’articolo 16 della legge. 42/09, rafforzando, anche in questo caso, il ruolo che il legislatore, con l’avvio del processo di riforma in senso federale dello Stato, ha voluto attribuire alla procedura negoziale tra lo Stato e la Regione.
Infatti, non si può prescindere da questa procedura per l’attuazione di quei principi che sono propri del federalismo fiscale e che non possono risultare in contrasto con lo Statuto.
“Queste novità cosi rilevanti, l’opportunità di approfondire il confronto con l’opposizione per approvare una finanziaria di risanamento e investimenti hanno indotto il Governo – conclude Armao – ad approvare la proroga di un mese dell’esercizio provvisorio che sarà posto all’esame dell’Ars domattina (stamattina per chi legge ndr) “.
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