I carabinieri interrompono un giro di droga da Napoli a Palermo e Misilmeri. Arrestate 17 persone

I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno arrestato 17 persone (uno è ricercato) su disposizione del Tribunale di Termini Imerese per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e rapina in concorso. L’operazione denominata “Piazza Pulita conclude una complessa attività investigativa, sviluppata dalla Compagnia Carabinieri di Misilmeri con la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese (Procuratore Capo Alfredo Morvillo e Sostituto Procuratore  Giacomo Urbano).



I soggetti interessati dal provvedimento cautelare:




1.       URSO Massimiliano 36enne di Misilmeri;
2.       DIOGUARDI Loredana, 38enne di Misilmeri, convivente dell’URSO;
3.       DI GRIGOLI Vincenzo, 48enne di Palermo;
4.       VITRANO Nunzia, 42enne di Misilmeri, compagna del DI GRIGOLI;
5.       CIRRITO Domenico, 19enne, figlio della VITRANO;
6.       BENIGNO Santo, 40enne di Bagheria;
7.       SERRA Francesco, 35enne di Misilmeri, frazione Portella di Mare;
8.       VIVIRITO Giuseppe, 40enne di Palermo;
9.       ROMANO Giovanni, 37enne di Palermo;
10.   GUIDA Antonino, 41enne di Palermo;
11.   GUIDA Fabio, 31enne di Palermo;
12.   PEREZ Davide, 22enne di Belmonte Mezzagno;
13.   SCHIMMENTI PATINELLA Giovanni, 27enne di Misilmeri;
14.   LIOTTA Paolo, 31enne di Avola (SR);
15.   DI MARZO Angela, 49enne di Melito di Napoli;
16.   PALADINI Ciro, 44enne di Napoli;
17.   RUSSO Fabio, 25enne di Napoli.
Le indagini hanno preso spunto nel 2010, e hanno consentito di individuare una rete di persone dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocainaeroina e hashish nell’hinterland orientale di Palermo, con particolare riguardo alla piazza di spaccio di Misilmeri, il cui giro d’affari è stato stimato in oltre 15.000 euro settimanali.
Le indagini hanno inizio quando, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, un giovane di Misilmeri, assuntore abituale di cocaina, dichiara di averla acquistata in quel centro da un certo “Massimo” poi identificato in Massimiliano Urso, uno degli arrestati.
I militari davano quindi inizio a un’intensa attività a carico del giovane Urso che, consentiva di delineare il suo ruolo attivo nello spaccio di stupefacenti sulla “piazza” locale ed a Palermo (in zona corso dei Mille), e di identificare altri soggetti a lui vicini che collaboravano nell’approvvigionamento e nello spaccio al dettaglio.
In particolare, le attività investigative hanno consentito di appurare che l’Urso era noto a Misilmeri quale punto di riferimento per quanti avessero voluto, anche occasionalmente, acquistare stupefacenti. A suo carico sono emersi oltre 100 episodi di spaccio di singole dosi, la maggior parte delle quali recuperate e poste sotto sequestro.
Lo spaccio spesso era preceduto da una chiamata o da un sms dell’acquirente, che proponeva all’Urso di incontrarsi in uno dei bar della piazza centrale di Misilmeri. La dose era indicata col termine “birra” o “mezza birra”, secondo il quantitativo da acquistare, un grammo o mezzo grammo. La consegna avveniva quindi su appuntamento, in luoghi aperti al pubblico, in modo da non destare alcun sospetto.
Il giovane pensava di avere messo a punto un sistema infallibile: si muoveva a bordo di una motocicletta di grossa cilindrata e portava con se una singola dose, così che, in caso di controlli da parte dei Carabinieri avrebbe rischiato al massimo una segnalazione alla Prefettura per uso personale di stupefacenti. Non aveva tuttavia immaginato che i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Misilmeri lo stessero monitorando a distanza.
L’Urso inoltre – come già detto – si avvaleva di persone a lui vicine che lo coadiuvavano nello spaccio: la sua convivente e compagna Loredana Dioguardi Loredana, Santo Benigno, Francesco Serra, Domenico Cirrito, Giuseppe Vivirito, Daniele Perez.
A procurare loro lo stupefacente, principalmente cocaina, era DI GRIGOLI Vincenzo (detto Maurizio), che veniva talvolta collaborato dalla compagna VITRANO Nunzia, madre di CIRRITO Domenico inserito nel giro dello spaccio proprio dalla donna.
La droga veniva fornita anche ad acquirenti di Villabate e Palermo, i quali si sentivano evidentemente più tutelati nella loro riservatezza dal sistema di approvvigionamento al dettaglio messo in atto a Misilmeri; l’acquisto su altre piazze di spaccio li avrebbe esposti a maggiori rischi di controlli e alla possibilità di essere segnalati alla Prefettura per uso personale non terapeutico di droga.
Le risultanze investigative hanno ricostruito un’articolata catena criminale, che coinvolge anche corrieri residenti nel napoletano, confermando la provincia partenopea quale canale privilegiato di acquisizione dello stupefacente.
Difatti DI MARZO Angela, PALADINI Ciro e RUSSO Fabio sul versante napoletano, e GUIDA Antonino, GUIDA Fabio e ROMANO Giovanni sul versante palermitano, hanno dimostrato di riuscire ad ideare e portare a compimento, anche grazie alle loro “conoscenze” importanti nelle piazze di spaccio di Scampia, il trasporto di ingenti quantitativi di eroina dalla Campania, come dimostrato il 24 marzo 2011, quando propriola DI MARZOe il PALADINI vennero tratti in arresto, poiché sorpresi con mezzo chilo di eroina purissima, nel porto di Palermo mentre sbarcavano da un traghetto proveniente da Napoli.
Gli altri indagati VIVIRITO Giuseppe e SERRA Francesco fungevano invece da “corrieri”, trasportando chili di droga, soprattutto hashish da Palermo alla provincia di Siracusa, dove veniva acquistata e spacciata da LIOTTA Paolo, residente ad Avola. Proprio il 31 marzo 2011, infatti, il VIVIRITO e il SERRA vennero bloccati e tratti in arresto dai militari sull’autostrada “Palermo-Catania” poiché sorpresi con tre chili di hashish, che stavano trasportando a Siracusa e che erano destinati a LIOTTA Paolo che ne avrebbero curato lo spaccio al dettaglio.
A carico dei soggetti implicati nelle attività di spaccio, sono altresì emersi gravi indizi di reità in ordine al reato di rapina, in relazione ad alcuni episodi di violenza con sottrazione di orologi e altri beni di valore ai danni di assuntori abituali in difficoltà nel corrispondere le cifre di acquisto dello stupefacente. L’11 gennaio 2011, mentre erano in corso le indagini, infatti, un giovane di Misilmeri, si presentava pressola Stazione Carabinieridenunciando di aver subito una rapina da parte di soggetti a lui sconosciuti, nel corso della quale gli era stata sottratta la somma contante di euro 150 e un orologio griffato del valore di circa 500 euro. La denuncia trovava invece riscontro nelle indagini in atto da parte dei Carabinieri, i quali erano in grado di stabilire che la rapina subita dal giovane mediante percosse e minacce era stata posta in essere da URSO Massimiliano e SCHIMMENTI PATINELLA Giovanni, i quali evidentemente esigevano il pagamento di una “partita” di droga.
L’attività posta in essere dai Carabinieri ha consentito inoltre di identificare oltre 200 assuntori e segnalarli al competente Ufficio Territoriale del Governo.
A poco più di due mesi dall’operazione “Sisma” con cui i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo avevano azzerato i vertici della famiglia mafiosa di Misilmeri, i militari della locale Compagnia hanno inferto un altro duro colpo alla criminalità locale, traendo in arresto soggetti che gestivano lo spaccio delle sostanze stupefacenti da Napoli a Misilmeri, con ramificazioni anche nella provincia di Siracusa.
Sono tuttora in corso le ricerche di uno dei destinatari del provvedimento, al momento sottrattosi all’arresto.

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