L'imparzialità di un sistema informatico
<< Parte della disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta. >> Il vento è cambiato, 1983.
Mi piace molto questa citazione, fra l'altro molto attuale. Ormai è moda parlare di "bene comune", "partecipazione attiva cittadina" e "politiche dal basso".
DPR 28 dicembre 2000, n. 445 art. 50, comma 3 recita così:
Le pubbliche amministrazioni provvedono a realizzare o revisionare sistemi informativi automatizzati finalizzati alla gestione del protocollo informatico e dei procedimenti amministrativi in conformità alle disposizioni del presente testo unico ed alle disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali, nonché dell’articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59 e dei relativi regolamenti di attuazione.
E questo viene fatto ormai da tutte le amministrazioni.
Quello che ancor oggi invece non viene fatto, in molti Comuni, compreso Belmonte Mezzagno è la gestione della "vita del documento". ( Nonostante il Sistema informativo Comunale lo permetta ) ;
Così il cittadino potrebbe sapere chi ha in "carico" il proprio documento protocollato, da quali uffici è passato, i tempi e tutte quelle informazioni necessarie a tenere sotto-controllo liberando dalla "confusione" cittadini e personale interno del Comune.
Se fosse fatto, avremmo sicuramente un'amministrazione più efficiente, più trasparente, dove si potrebbero facilmente misurare i carichi di lavoro e valutare le performance.
La difficoltà sta senza dubbio sulla capacità di cambiamento degli attori di questa piccola rivoluzione. Abituarsi ad utilizzare una tastiera anzichè la penna, non è facile a tutti.
Marco La Diega
Mi piace molto questa citazione, fra l'altro molto attuale. Ormai è moda parlare di "bene comune", "partecipazione attiva cittadina" e "politiche dal basso".
Oggi è possibile "programmare" un sistema informativo comunale che abbia nel suo "cuore" una "democrazia" programmata. Chi è pronto a fare un vero cambiamento dentro un ENTE PUBBLICO deve lavorare anche, a mio avviso, molto dall'interno.
Già dal 2004, ad esempio, i Comuni hanno l'obbligo di utilizzare un sistema di protocollo elettronico. Quindi ormai tutti gli amministratori, dirigenti, almeno in Italia, non possono più "prenotare", "scavalcare" i numeri di protocollo e neanche inventarsi quei protocolli BIS, TRIS per aiutare l'amico che non aveva fatto in tempo a presentare un'istanza.
DPR 28 dicembre 2000, n. 445 art. 50, comma 3 recita così:
Le pubbliche amministrazioni provvedono a realizzare o revisionare sistemi informativi automatizzati finalizzati alla gestione del protocollo informatico e dei procedimenti amministrativi in conformità alle disposizioni del presente testo unico ed alle disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali, nonché dell’articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59 e dei relativi regolamenti di attuazione.
E questo viene fatto ormai da tutte le amministrazioni.
Quello che ancor oggi invece non viene fatto, in molti Comuni, compreso Belmonte Mezzagno è la gestione della "vita del documento". ( Nonostante il Sistema informativo Comunale lo permetta ) ;
Così il cittadino potrebbe sapere chi ha in "carico" il proprio documento protocollato, da quali uffici è passato, i tempi e tutte quelle informazioni necessarie a tenere sotto-controllo liberando dalla "confusione" cittadini e personale interno del Comune.
Se fosse fatto, avremmo sicuramente un'amministrazione più efficiente, più trasparente, dove si potrebbero facilmente misurare i carichi di lavoro e valutare le performance.
La difficoltà sta senza dubbio sulla capacità di cambiamento degli attori di questa piccola rivoluzione. Abituarsi ad utilizzare una tastiera anzichè la penna, non è facile a tutti.
Marco La Diega
Commenti
Posta un commento