Belmonte Mezzagno: Fuga dal Consiglio

 Gli ultimi mesi hanno visto il consiglio comunale protagonista delle vicende politiche, sono piovute denunce nei confronti dell'ex amministrazione, denunce contro l'ATO e in generale contro una gestione contabile fallimentare. A ragion d'onore va detto che non c'è stata cieca subordinazione nei confronti del commissario straordinario in carica sino a pochi giorni fa che purtroppo non ha fornito la dovuta trasparenza che ci si aspetterebbe da un organo super partes.

"Fugge" il commissario e con lei "fuggono" gli ultimi consiglieri rimasti dell' "era Romano", "era" in realtà terminata con le dimissioni dell'ex Sindaco Saverio Barrale, della sua giunta e di alcuni consiglieri avvenuta ad Agosto dopo che la prefettura aveva azzerato l'ufficio tecnico comunale per gravi irregolarità.


I Consiglieri oggi dimissionari sono 4 eletti nelle liste UDC, Maurizio Ciro Di Liberto, Ciancimino Giuseppe , Ferraro Salvatore e Giuseppe Barrale e due di Forza Italia, Bonadonna Nadia e Bacione Giuseppe, provenienti quindi dall'ex maggioranza, rappresentano gli scissionisti si direbbe o traditori secondo un altro punto di vista, ed è in questa classificazione che risiede il fallimento della politica belmontese e non solo purtroppo.


Riprendiamo le ultime vicende.


Giorno 13/12 con urgenza viene convocato il consiglio comunale, che si ferma al 5° punto dell'ordine del giorno: l'aumento della TARSU del 30% .


Perché ? Perché è illegittimo o da cretini aumentare una tassa senza che vi siano giustificati motivi, matematici motivi.


Purtroppo la matematica in comune è divenuta un'opinione per mancanza di dati coerenti e completi. I revisori dei conti presentano una lista di 5 o 6 pagine A4 di aziende, professionisti e cittadini che come si suol dire "avanzano soldi" e questi ammontano precisano con dati incompleti a 12 MLN di euro.


L'ATO a dicembre 2010 presenta un conto di 5 e poco più MLN ai quali vanno sommati i costi 2011 rideterminati a 1,3 MLN dal commissario Rizza e dall' Arch. Stassi contro i 2,2 chiesti dalla stessa.


I debiti fuori bilancio secondo una lista uscita dagli uffici comunali è di 1,1 MLN ma pochi giorni dopo calano misteriosamente a 600.000


Le cause pendenti si mettono a bilancio o no ? Boh non si è capito niente e così è finita la corsa alla certezza matematica della situazione economica delle casse comunali. Peraltro i revisori lamentano la mancata verifica di cassa e l'impossibilità di verificare la copertura degli impegni di spesa.


Il consiglio viene rimandato a data da destinarsi, quando dicono i consiglieri PD ci sarà un bilancio equilibrato da approvare.


Ma arriva la diffida ad orologeria del commissario ad acta per il Bilancio protagonista di due mesi di assoluto silenzio, che ordinava al commissario dott.ssa Margherita Rizza la predisposizione ed approvazione di un bilancio in pareggio entro 3 giorni o la dichiarazione di dissesto, caso vuole che urgeva l'aiuto della Rizza a Scicli comune del ragusano pertanto la stessa presentava le dimissione da commissario straordinario del comune dopo il consiglio di fuoco di giorno 13/12.


A nuovo consiglio convocato manca la Rizza, manca il dirigente comunale preposto, manca la bozza di bilancio, quali poteri sono rimasti al consiglio ? Nessuno, assolutamente nessuno, non possono ne fare un bilancio ne dichiarare dissesto, allora che ci stanno a fare lì ?


I consiglieri ex maggioranza scelgono le dimissioni giustificando il loro come un atto di dimostrazione della loro impotenza (reale) ma di fatto smantellano il patto rappresentativo con gli elettori e il patto comunicativo con i cittadini in genere. Con le loro dimissioni, il consiglio comunale decade, nessuna voce in capitolo potrà essere espressa da un organo elettivo nel caso improbabile in cui un nuovo commissario arrivi e stampi un bilancio con le stampelle.


Di fatto i consiglieri dimissionari hanno abbandonato la nave, una nave fantasma con tanti meandri inesplorati, una nave senza ospiti perché il cittadino ha disertato ormai da anni, sfiduciato da una politica troppe volte bugiarda e inconsistente.


Ma non è certo questo un modo per riavvicinare il cittadino. Bisognava insistere sino alla fine.


Il dissesto è certo.

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