Belmonte com'era
Come ogni anno molti "belmontesi" emigrati in molti paesi del mondo sono tornati a Belmonte per trascorrere le proprie ferie nel loro paese natio. E' ormai nota l'esposizione di fotografie nel mio locale anche a loro e tantissime sono state anche quest'anno le visite di questi nostri compaesani.
Tanti i discorsi intrecciati e i ricordi di un tempo, i lavori, i giochi i passatempi di allora.
Quest'anno ho ricevuto una delle visite più gradite, un mio compagno di scuola Giorgio Scafidi emigrato trent'anni fa negli Stati Uniti.
Oggi Giorgio è sposato e padre di due figli, e mi ha detto che più volte attraverso i suoi parenti aveva tentato, invano, di contattarmi.
Alla fine ci siamo incontrati ed insieme abbiamo percorso un periodo della nostra vita dalla scuola alla nostra prima infanzia.
Insieme abbiamo visto alcune fotografie di quando andavamo a scuola, e mi ha assicurato che le incornicerà in America.
FOTO
Un'immagine di come si presentava la Chiesa della Madonna del Rosario nel lontano 1960, tutt'intorno nessuna casa, soltanto campagna. Una tipica immagine di paese tranquillo e sereno.
Ritornando al discorso precedente, salta agli occhi, la voglia di questi nostri compaesani di ritornare nel proprio paese.
Ma la mancanza di un lavoro che possa permettere di mantenere la famiglia li scoraggia e li fa desistere dal tornare.
Però un fatto molto importante ho colto in loro, tutti o quasi, si rimproverano di non aver fatto niente per cambiare la vita sociale del paese e di aver scelto la via dell'emigrazione in cerca di nuove avventure in altri paesi.
E' proprio per questo, che attraverso queste pagine, dico ai nostri giovani ed a quelli che hanno la "fortuna" di rimanere nel nostro paese, di adoperarsi per il bene della collettività, perchè lavorando per essa, i figli di Belmonte potranno un giorno vedere la luce e soprattutto guardare con orgoglio i propri padri ai quali non potranno rimproverare nulla.
di: Tanino Bisconti
Tanti i discorsi intrecciati e i ricordi di un tempo, i lavori, i giochi i passatempi di allora.
Quest'anno ho ricevuto una delle visite più gradite, un mio compagno di scuola Giorgio Scafidi emigrato trent'anni fa negli Stati Uniti.
Oggi Giorgio è sposato e padre di due figli, e mi ha detto che più volte attraverso i suoi parenti aveva tentato, invano, di contattarmi.
Alla fine ci siamo incontrati ed insieme abbiamo percorso un periodo della nostra vita dalla scuola alla nostra prima infanzia.Insieme abbiamo visto alcune fotografie di quando andavamo a scuola, e mi ha assicurato che le incornicerà in America.
FOTO
Un'immagine di come si presentava la Chiesa della Madonna del Rosario nel lontano 1960, tutt'intorno nessuna casa, soltanto campagna. Una tipica immagine di paese tranquillo e sereno.
Ritornando al discorso precedente, salta agli occhi, la voglia di questi nostri compaesani di ritornare nel proprio paese.
Ma la mancanza di un lavoro che possa permettere di mantenere la famiglia li scoraggia e li fa desistere dal tornare.
Però un fatto molto importante ho colto in loro, tutti o quasi, si rimproverano di non aver fatto niente per cambiare la vita sociale del paese e di aver scelto la via dell'emigrazione in cerca di nuove avventure in altri paesi.
E' proprio per questo, che attraverso queste pagine, dico ai nostri giovani ed a quelli che hanno la "fortuna" di rimanere nel nostro paese, di adoperarsi per il bene della collettività, perchè lavorando per essa, i figli di Belmonte potranno un giorno vedere la luce e soprattutto guardare con orgoglio i propri padri ai quali non potranno rimproverare nulla.
di: Tanino Bisconti
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