Comune virtuoso:perché? come costruirlo?
Il titolo non deve fare pensare che qui si scriverà sulla campagna elettorale o sulla qualità dei candidati, anche se la qualità dei candidati e, soprattutto quella di coloro i quali verranno scelti dagli elettori per gestire la cosa pubblica belmontese, è molto importante. Sotto questo aspetto c’è da augurarsi che i partiti abbiano scelto il meglio, o potuto scegliere il meglio visto che qualche volta la società civile, dove è possibile trovare la qualità, non sempre è disponibile ad impegni pubblici.
Allora?!
Allora bisogna rispondere a due interrogativi che incombono.
Un Comune virtuoso: perché? come costruirlo? Questi due interrogativi e le risposte che si daranno possono incidere sulle sorti del nostro paese. Non solo le mie risposte, ma anche quelle di tanti altri.
Ragioni locali e nazionali impongono la necessità di un Comune virtuoso, capace cioè di fronteggiare le enormi difficoltà che dalle due fonti appena accennate provengono.
Fra le prime va registrata la precarietà amministrativa del nostro Comune, una precarietà che negli ultimi tempi ha riguardato la macchina burocratica e quella politica. Per la prima si ricordano il terremoto intervenuto a seguito di ispezione da parte degli organi di controllo. Le dimissioni del Sindaco e quella della maggioranza dei consiglieri comunali, poi, denota una situazione patologica di grande difficoltà che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni per metterne in evidenza la drammaticità. Questo, ovviamente, è un dato con cui bisogna fare i conti. Chi, in modo particolare. Intanto, la gente che, ad esempio, deve convivere con montagne di sacchetti di spazzatura con conseguenti problemi sanitari. Con l’avvicinarsi del caldo, poi, il problema diventerà ancora più grave. Ma è complessivamente l’aria di sfiducia che si coglie in tutta la comunità. Ancora la gente può pagare le conseguenze di un Comune non all’altezza, soprattutto quando si tratta di persone fragili.
Da questi pochi accenni si capisce che occorre uno sforzo straordinario da parte dei nuovi amministratori, ma anche da parte della gente, come si dirà meglio dopo, per rimettere in ordine la macchina comunale.
Due, poi, sono le ragioni principali che derivano dalla politica nazionale e regionale e che sono destinate ad incidere notevolmente nella funzionalità della macchina amministrativa: il costante ridimensionamento delle risorse finanziarie assegnate da Stato e Regione ai Comuni e la legge42/2009 sul federalismo fiscale. La prima non ha bisogno di spiegazioni particolari per farci capire le difficoltà che si creano ai Comuni e, quindi ai bisogni della gente.
La legge sul federalismo fiscale, in fase di attuazione, prevede una novità rivoluzionaria: il passaggio dalla spesa storica ai finanziamenti per costi standard. Nella buona sostanza significa che, mentre prima venivano assegnate annualmente le risorse finanziarie aumentate o diminuite rispetto agli anni precedenti, in relazione alle condizioni economiche di Stato e Regione, con il federalismo fiscale, attraverso meccanismi in corso di definizione, verranno quantificati i costi necessari per il soddisfacimento dei bisogni e conseguentemente verranno assegnati i mezzi finanziari. Sono previste, poi, sanzioni per gli amministratori che non dovessero rispettare i parametri assegnati.
Un Comune, quindi, sotto una doppia pressione, una interna ed una esterna, destinato ad avere una vita molto difficile, con la conseguenza di ricadute negative sulla gente.
In una situazione del genere se non si costruirà un Comune virtuoso, un Comune, cioè, con le carte in regole, per usare una espressione di un politico che per rispettarle è stato assassinato, parlo di Pier santi Mattarella, si avranno tempi tristi.
Passiamo al secondo interrogativo: come costruire un Comune virtuoso? Una prima risposta è alla Catalano: Con amministratori validi, professionali, seri e responsabili. Indispensabile, poi, il contributo di una comunità locale disponibile ad aiutare l’Amministrazione attraverso una serie di attività che vanno dalle sollecitazioni, dai suggerimenti, dalle proposte sino alle critiche anche severe. Nessuno, insomma, a qualunque livello, si deve sentire esente da responsabilità. Nessuno può dire questo non mi compete. Insomma, la gente deve capire che non deve perdere il contatto con l’Amministrazione comunale. Ovviamente, anche la politica deve fare la sua parte, dimostrando sensibilità e capacità tali da mettere in primo piano, non solo a parole, ma anche con i fatti, gli interessi della gente. Nessun partito è sollecitato a rinunciare alla propria identità, ma tutti, credo debbano avvertire la esigenza di prendere atto della grave situazione in cui si trova Belmonte ed agire di conseguenza. Mi auguro e tutti ci dobbiamo augurare che si faccia alta politica. Ognuno di noi anche in questo deve metterci un mattone, piccolo o grande non ha importanza. Possiamo farlo da subito aprendo un confronto sulle problematiche qui sollevate. Nuova Belmonte, sono certo, sarà lieta di ospitare gli interventi che seguiranno a questa mia sollecitazione. Si potrà arricchire, con il consenso degli interessati, la pubblicazione a cui sto lavorando, proprio come contributo allo sforzo che ricordavo prima.
F.to Salvatore Migliore
Allora?!
Allora bisogna rispondere a due interrogativi che incombono.
Un Comune virtuoso: perché? come costruirlo? Questi due interrogativi e le risposte che si daranno possono incidere sulle sorti del nostro paese. Non solo le mie risposte, ma anche quelle di tanti altri.
Ragioni locali e nazionali impongono la necessità di un Comune virtuoso, capace cioè di fronteggiare le enormi difficoltà che dalle due fonti appena accennate provengono.
Fra le prime va registrata la precarietà amministrativa del nostro Comune, una precarietà che negli ultimi tempi ha riguardato la macchina burocratica e quella politica. Per la prima si ricordano il terremoto intervenuto a seguito di ispezione da parte degli organi di controllo. Le dimissioni del Sindaco e quella della maggioranza dei consiglieri comunali, poi, denota una situazione patologica di grande difficoltà che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni per metterne in evidenza la drammaticità. Questo, ovviamente, è un dato con cui bisogna fare i conti. Chi, in modo particolare. Intanto, la gente che, ad esempio, deve convivere con montagne di sacchetti di spazzatura con conseguenti problemi sanitari. Con l’avvicinarsi del caldo, poi, il problema diventerà ancora più grave. Ma è complessivamente l’aria di sfiducia che si coglie in tutta la comunità. Ancora la gente può pagare le conseguenze di un Comune non all’altezza, soprattutto quando si tratta di persone fragili.
Da questi pochi accenni si capisce che occorre uno sforzo straordinario da parte dei nuovi amministratori, ma anche da parte della gente, come si dirà meglio dopo, per rimettere in ordine la macchina comunale.
Due, poi, sono le ragioni principali che derivano dalla politica nazionale e regionale e che sono destinate ad incidere notevolmente nella funzionalità della macchina amministrativa: il costante ridimensionamento delle risorse finanziarie assegnate da Stato e Regione ai Comuni e la legge42/2009 sul federalismo fiscale. La prima non ha bisogno di spiegazioni particolari per farci capire le difficoltà che si creano ai Comuni e, quindi ai bisogni della gente.
La legge sul federalismo fiscale, in fase di attuazione, prevede una novità rivoluzionaria: il passaggio dalla spesa storica ai finanziamenti per costi standard. Nella buona sostanza significa che, mentre prima venivano assegnate annualmente le risorse finanziarie aumentate o diminuite rispetto agli anni precedenti, in relazione alle condizioni economiche di Stato e Regione, con il federalismo fiscale, attraverso meccanismi in corso di definizione, verranno quantificati i costi necessari per il soddisfacimento dei bisogni e conseguentemente verranno assegnati i mezzi finanziari. Sono previste, poi, sanzioni per gli amministratori che non dovessero rispettare i parametri assegnati.
Un Comune, quindi, sotto una doppia pressione, una interna ed una esterna, destinato ad avere una vita molto difficile, con la conseguenza di ricadute negative sulla gente.
In una situazione del genere se non si costruirà un Comune virtuoso, un Comune, cioè, con le carte in regole, per usare una espressione di un politico che per rispettarle è stato assassinato, parlo di Pier santi Mattarella, si avranno tempi tristi.
Passiamo al secondo interrogativo: come costruire un Comune virtuoso? Una prima risposta è alla Catalano: Con amministratori validi, professionali, seri e responsabili. Indispensabile, poi, il contributo di una comunità locale disponibile ad aiutare l’Amministrazione attraverso una serie di attività che vanno dalle sollecitazioni, dai suggerimenti, dalle proposte sino alle critiche anche severe. Nessuno, insomma, a qualunque livello, si deve sentire esente da responsabilità. Nessuno può dire questo non mi compete. Insomma, la gente deve capire che non deve perdere il contatto con l’Amministrazione comunale. Ovviamente, anche la politica deve fare la sua parte, dimostrando sensibilità e capacità tali da mettere in primo piano, non solo a parole, ma anche con i fatti, gli interessi della gente. Nessun partito è sollecitato a rinunciare alla propria identità, ma tutti, credo debbano avvertire la esigenza di prendere atto della grave situazione in cui si trova Belmonte ed agire di conseguenza. Mi auguro e tutti ci dobbiamo augurare che si faccia alta politica. Ognuno di noi anche in questo deve metterci un mattone, piccolo o grande non ha importanza. Possiamo farlo da subito aprendo un confronto sulle problematiche qui sollevate. Nuova Belmonte, sono certo, sarà lieta di ospitare gli interventi che seguiranno a questa mia sollecitazione. Si potrà arricchire, con il consenso degli interessati, la pubblicazione a cui sto lavorando, proprio come contributo allo sforzo che ricordavo prima.
F.to Salvatore Migliore
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