"INTELLETTUALMENTE ONESTI" (Un appello alla politica e soprattutto ai giovani)
Muoviamoci soltanto sulle nostre convinzioni |
spesso di interesse, una risposta alla nostra coscienza; è importante, perchè al contrario dell'onestà, che viene intesa soltanto come un rimanere nella legalità, l'onestà intellettuale ha la capacità di indignarsi rispetto non soltanto alla disonestà, ma anche rispetto all'ingiustizia anche se perpetrata nei limiti della legalità. Nel relativismo che caratterizza oggi la nostra società, essere onesti intellettualmente può essere inteso come un modo diverso di vedere le cose, quindi l'onestà vista soltanto come un'opinione diversa da un'altra, però non per questo meno legittima. E' chiaro che c'è in questa visione una se così possiamo definirla, negazione dell'etica classica condivisa. Avendone comprese le caratteristiche, l'onestà intellettuale dovrebbe essere ciò che i cittadini dovrebbero assolutamente pretendere dai leader politici, dalle dirigenze pastorali, e più in generale da chi ha nella società incarichi di rilevanza pubblica.
Naturalmente il soggetto "cittadino" per potere pretendere questa virtù (l'onestà intellettuale), (non foss'altro che per scegliersi i suoi rappresentanti,) ne dovrebbe essere esso stesso dotato. Ho voluto fare questa breve premessa, per entrare nel merito di quello che vuole essere il tema che voglio proporre, che è quello attualissimo delle elezioni amministrative a Belmonte Mezzagno. Premetto che chi scrive, non ha mai voluto per sua libera scelta impegnarsi in modo nè diretto nè indiretto, tranne che, per il legittimo esercizio del proprio voto, nella politica. E dire che, dentro la sezione della vecchia DC ai tempi del dott. Totò Romano, insieme a tanti altri amici alcuni dei quali nella politica ci sono rimasti, praticamente ci passavo le giornate. Ma sin da allora avevo capito che la politica non avrebbe potuto essere mai qualcosa in cui avrei potuto riconoscermi, e men che meno qualcosa che avrebbe potuto attivamente coinvolgermi. E questo perchè, l'idea di "opportunità," che di per sè non può essere considerata necessariamente negativa, insieme all'idea di "mediazione" che dicono essere l'essenza stessa della "necessità" politica, non riuscivano a mio modo di vedere a soddisfare le esigenze della coscienza; e siccome la politica non me l'aveva prescritta il medico, anche se Totò Romano medico lo era davvero, ho sempre preferito pur capendone, la necessità e le esigenze, starne fuori; (oggi vista la situazione di Belmonte, ma anche quella del resto del paese, mi rendo conto che per molti versi, questa scelta non mi rende meno responsabile di chi dentro c'è voluto rimanere, almeno ai miei stessi occhi). Come ho avuto modo di esporre nella riflessione precedente, dal titolo "Dalla politica ai cittadini passando per ilvangelo", la politica oggi non gode nè di lusinghiera stima, nè di amata popolarità presso i cittadini, e questo non perchè è scaduta la politica, ma piuttosto perchè sono venuti a mancare gli uomini, (non in senso anagrafico,) e quindi gli uomini politici. Sempre in quell'articolo metto in rilievo comunque, come della politica non si possa fare a meno, e come a Belmonte sembra esserci una nuova comprensione delle problematiche sociali soprattutto locali, specialmente da parte dei giovani. Ed è proprio sulla massiccia inusuale presenza dei giovani in queste imminenti elezioni, che vorrei porre l'accento.
Basta guardare la composizione delle liste presentate dai tre candidati a sindaco, per rendersi conto che a occhio e croce l'età media dei candidati consiglieri, non dovrebbe andare al di là dei 25 anni: un'altro positivo aspetto che mi fa piacere sottolineare, è la significativa presenza del gentil sesso, che compone per oltre un terzo la totalità dei candidati, su 94 nomi presentati 33 appartengono a donne.
Fin quì dunque ci sono tutte le componenti, per guardare con ottimismo e fiducia a questa nuova stagione politica che Belmonte si avvia ad imboccare. Naturalmente nessuno di noi, neanche il più sprovveduto, (e io su questo campo non ho difficoltà ad ammettere di esserlo) può pensare che nella composizione delle liste, pur nella positività prima rilevata, non vi sia la solita classica "architettura politica" della caccia ai voti; e cioè la ricerca e quindi la presentazione di elementi che consentano alle liste di pescare voti in famiglie, dove altrimenti il consenso sarebbe per loro precluso; infatti la quasi totalità delle famiglie si troverà a dovere dividere i voti al fine di lasciare contenti più candidati. Di questo tipo di logiche chiaramente avremmo preferito fare a meno, ma come abbiamo detto precedentemente l'opportunità è una componente irrinunciabile della politica, e forse, anzi sicuramente, non la più negativa. Quindi almeno nella composizione delle liste elettorali, vista la massiccia presenza di soggetti nuovi, mai precedentemente impegnati in politica, ci pare di ravvisare un inequivocabile segno di cambiamento di rotta, in direzione di una politica giovane e per i giovani. Resterà da capire quale autonomia questi giovani potranno avere in seno agli schieramenti, anche relativamente alla loro scarsa esperienza politica. Ed è proprio su questo ultimo punto, che si potrebbe completare il processo di inversione di rotta al momento soltanto intravisto; sulla capacità di questi ragazzi di andare al di là della logica, che li ha coinvolti in questa "avventura." Sulla capacità di percepire che quest'opportunità pur partendo probabilmente dalle vecchie mirate logiche elettorali della ricerca dei voti, può trasformarsi in un'insperata occasione di radicale cambiamento del panorama politico locale. Partendo da queste considerazione, vorrei rivolgere due appelli, uno alla "vecchia" non per forza anagraficamente, generazione di politici che hanno nel corso di tutti questi anni amministrato Belmonte, e uno a questi ragazzi che per la prima volta si accingono a farne parte. Ai primi, che io ritengo dotati di una sufficiente intelligenza politica, voglio dire; per una volta, impegnatevi a tradurre questa vostra esperienza, e questa vostra intelligenza politica in intelligenza orientata alla comprensione del sociale, cercate di comprendere che il "gioco" è finito, che non ci sono più margini per fare politiche che possano permettersi di non dare delle risposte alle persone, perchè ormai il rischio sarebbe troppo alto. Abbiate la lungimiranza di mettervi al servizio di questi ragazzi e di questa comunità, abbandonate le vecchie insostenibili logiche che fino ad ora hanno mosso il vecchio modo di fare politica; ascoltate ciò che la gente chiede e cercate di capire ciò di cui ha bisogno. Perchè non vi è più permesso trascurare ciò che le persone pensano del vostro modo di intendere e fare la politica, vi è solo concesso di farle ricredere. A questi giovani, che alcuni coraggiosamente, altri incoscientemente, la maggior parte tutte e due le cose insieme, hanno ritenuto opportuno mettersi in gioco, l'appello è questo: In assenza di risposte alle vostre aspettative, da parte di chi vi ha candidati, e dovrà esservi da guida, in assenza di un cambio di rotta nell'interpretazione del modo di amministrare la nostra comunità con lungimiranza; non abbiate esitazioni, "deludete le aspettative di chi pensa che la politica sia il proprio lavoro" si proprio così, abbiate il coraggio di deludere i mestieranti della politica; cercate di attingere alla loro esperienza, ma abbiate il coraggio di fare scelte che siano esclusivamente frutto delle vostre convinzioni, fate in modo di imporre scelte, che altro non siano se non delle risposte all'esigenza di trasparenza, di correttezza, e di giustizia che voi stessi avete preteso, e che il più delle volte non sono arrivate. In una parola, rimanete cittadini, prestati alla politica, ma che vogliono stare dalla parte dei cittadini; i concetti di bene comune, di giustizia, di onestà, di trasparenza, non appartengono ad un particolare colore politico, appartengono invece a persone particolari, e sicuramente tra voi c'è ne sono tante, e in tutti gli schieramenti. "Ricordate che la verità e la giustizia non sono concetti di destra o di sinistra, ma sono valori universali, i soli che potranno arginare la deriva, alla quale la società sembra essere irreversibilmente orientata. L'adesione concreta a questi valori costituisce di per sè un motivo di unione, se non di orientamenti almeno di intenti, che lascia al margine tutto quanto è invece costituito per la ricerca di potere e arricchimento personale, anche se mascherato da impegno sociale e perseguimento di bene comune." ( da:Lettera aperta a tutti i ragazzi impegnati nel sociale 7/11/11 G. Profeta) Danno sicuramente da pensare persone che si combattono tra loro per intere legislature, determinando anche notevoli danni per gli interessi comuni, cercando oltretutto di convincerci che tutto questo sia fatto nell'interesse dei cittadini. Se l'interesse è quello del bene comune, se in esso non ci sono fini personali, vedrete che le soluzioni verranno, i problemi saranno condivisi e si risolveranno. A voi dunque il compito di educare alla politica per i cittadini, chi pensa che la politica sia per la politica o peggio per i politici, a voi il compito di riabilitare cominciando dal piccolo della nostra comunità, quella che Aristotele definisce la nobile arte di amministrare la "polis", cioè la Politica, quella con la P maiuscola. Quale può essere la linea guida, la strada maestra, la bussola da seguire, perchè ciò possa concretizzarsi; cosa può, pur nella inesperienza che caratterizzerà inevitabilmente il vostro esordio in politica far si che possiate essere sempre sicuri di rimanere dalla parte giusta, dalla parte di questo famigerato, per molti politici irraggiungibile bene comune? Cosa può darvi la certezza, laddove ciò voglia essere il vostro obiettivo e io ho fiducia che voglia esserlo, che una scelta sia orientata al bene della comunità piuttosto che ad un particolare singolo tornaconto? La risposta è, la vostra onestà, e più in particolare la vostra capacità di essere "onesti intellettualmente," che è diverso dall'essere, lo dico per alcuni, "onestamente intellettuali". La forza morale non indifferente di riconoscere le ragioni al di la dei vostri interessi, al di la dei vostri tornaconti, anche solo elettorali; l'onestà intellettuale, a differenza della semplice onestà, si trova a ad interloquire direttamente con la nostra coscienza, alla quale deve rendere conto anche di scelte che possono risultare formalmente corretta ma sostanzialmente ingiuste, e badate che questo nella società ricorre più spesso di quanto possiate immaginare. L'onestà intellettuale viene a rappresentare perciò, il desiderio di aderire incondizionatamente all'evangelica regola d'oro, che a rischio di essere ripetitivo, (la riflessione precedente si concludeva con questa citazione) ripropongo: Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. (Gesù di Nazareth)
Non deludeteci anche voi, non ci è dato sapere, se quanto di buono andrete a fare sia a Belmonte , che nel resto del paese, potrà più bastare a salvare dal baratro la società in cui dovrete vivere; ma ciò non di meno l'imperativo è unico è categorico PROVATECI.!!!
Voglio concludere questo mio appello con un augurio per tutti i giovani impegnati nella consultazione elettorale; Vi auguro che, al di la dei risultati conseguiti, sia per voi una bella esperienza, Vi auguro che possa lasciare in voi il desiderio di impegno nel sociale, indipendentemente dell'essere stati o no eletti;
Vi auguro di trovare in voi le motivazioni e le capacità di cambiare in meglio questa comunità, e più in generale questa società.
E chiedo a tutti voi scusa a nome della mia generazione, perchè di questa società che vi stiamo facendo trovare non avremo sicuramente motivo di andare orgogliosi.
Gianni Profeta
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero. (Proverbio Arabo)
articolo del 15/04
articolo del 15/04
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