"Empty Box" f.to Avv.Rocco Chinnici
I sondaggi a livello nazionale evidenziano un dato che induce a delle serie riflessioni: la mancanza di fiducia nei partiti. Le recenti vicende giudiziarie, che hanno coinvolto la Lega e la Margherita, hanno prodotto il crollo della fiducia nei partiti, già fortemente in crisi. Gli italiani hanno ancora voglia di andare a votare?
Certo, gli italiani possono eventualmente rispondere alle domande dei sondaggi con rabbia e annunciare di non voler votare, in realtà poi vanno.
Sarebbe interessante fare un sondaggio nel nostro paese, e vedere cosa pensano i belmontesi.
I belmontesi hanno ancora voglia di andare a votare? E chi voteranno?
In un contesto territoriale piccolo, come Belmonte, il voto di opinione, legato ad una ideologia di partito, è di pochi elettori.
Ed allora ognuno voterà la persona, e come verrà scelta questa persona? Parentela, amicizia o “altro”.
I primi due fattori influenzano molto la scelta dell’elettore, ma non assumono un valore decisivo.
“Altro” è una “empty box”, una scatola vuota deformabile, che può contenere tutto, da ciò che è lecito all’illecito, il ricambiare una “gentilezza ricevuta”, una promessa di lavoro, etc.
Questo terzo fattore è quello decisivo nella scelta dell’elettore, e in esso può risiedere qualsiasi cosa. ATTENZIONE!
In questo terzo fattore risiede il c.d. voto di scambio. Esso sussiste, quando il voto viene dato regolarmente da un elettore, ma non motivato da scelte politiche, frutto di riflessioni sincere e disinteressate, bensì corrotto da qualche tornaconto ricevuto da parte di chi si candida o chi per lui. Esiste un voto di scambio legale ed uno illegale.
Il voto di scambio legale è frutto del clientelismo politico e consente, a chi ne usufruisce, di vedere soddisfatta una propria richiesta “legittima” in cambio del voto.. Il voto di scambio illegale è quello in cui un politico offre in cambio del voto qualcosa che non è legittimato ad offrire. Per esempio un posto in un'Amministrazione pubblica con un concorso pubblico addomesticato o il condono di un abuso edilizio non condonabile o il cambio della destinazione d'uso di un immobile in violazione alle norme del PGT.
In Italia, è stato codicizzato il c.d. voto di scambio politico-mafioso, infatti è disciplinato dall’art.416-ter del codice penale, che recita testualmente “la pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416-bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416-bis ( reato di associazione di stampo mafioso) in cambio della erogazione di denaro”.
La norma non opera nessuna distinzione e sanziona il mero voto di scambio mediato dal coinvolgimento di associazioni mafiose e quello diretto fra politico ed elettore, in assenza di associazioni mafiose, o senza che l'elettore abbia conoscenza di persone all'interno dell'organizzazione mafiosa, ovvero dell'esistenza di un meccanismo violento di coercizione del voto, delle assunzioni clientelari e dell'aggiudicazione di appalti.
Il voto di scambio può manifestarsi in un rapporto diretto fra politico ed elettore senza l'interposizione di interessi di organizzazioni mafiose, in cambio di denaro o di una raccomandazione per un posto di lavoro.
Ed allora come comportarsi? Comportiamoci da uomini liberi. Certo la libertà come può conciliarsi con lo stato di bisogno? e il “compromesso” quali garanzie vi dà, se non forse la perdita della dignità di uomini?
Non possiamo divenire “schiavi” di qualcuno o di qualcosa, ognuno ha una dignità di uomo, che prescinde dal suo statussociale o dal suo conto in banca, e merita rispetto e salvaguardia.
Ognuno deve essere libero di scegliere, e di esercitare un voto consapevole per il bene del paese.
La vera politica, quindi, non è data dagli sbandieramenti ideologici, né dall'abile promozione della propria immagine o dai facili slogan, né da retorica moralistica o da battaglie solitarie di pura testimonianza.
I candidati vanno scelti per la loro disponibilità, coerenza, affidabilità personale, competenza e concretezza.
E’ necessario scegliere persone disponibili e non improvvisate, allenate al servizio alla collettività, capaci e competenti e, ancor più, totalmente distaccate dall’oggetto delle decisioni che sono chiamate a prendere per poter essere integralmente impegnate a perseguire il bene comune, in modo che non si adombri in tali decisioni l’influenza conflittuale degli interessi personali o di gruppo.
Dei candidati va valutata attentamente l’affidabilità per capacità politica, trasparenza, competenza, impegno sociale, per coerenza e onestà nella vita personale e professionale.
Bisogna diffidare da facili promesse e risposte semplicistiche: nessuno ha bacchette magiche per risolvere problemi complessi come quelli che risiedono nel nostro Comune.
Ed allora, agiamo da uomini liberi, riponendo la fiducia nei confronti di chi realmente sarà in grado ricoprire il ruolo per il quale è candidato.
Auguro a tutti di poter vivere questo momento elettorale, come una presa di coscienza dell’essere cittadino attivo, piccola particella della “polis”, che può contribuire alla realizzazione del bene comune.
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